RED HOUSE DI JIMI HENDRIX e SLOW BLUES

Red House di Jimi Hendrix è uno slow blues in B7 e, imparare questo brano, è molto utile per imparare a suonare, in generale, la struttura dello slow blues e la ritmica in 12/8

Analizziamo subito i punti focali dello slow blues in 12 battute.

LA STRUTTURA DELLO SLOW BLUES

La struttura di base dello slow blues è quella di un normale blues in 12 battute, il cosiddetto “twelve bar blues”, tipico del genere. Ci sono quindi i soliti tre accordi di settima di dominante: il primo grado, il quarto grado e il quinto grado.

Ragionando su un blues in B7 come Red House di Hendrix avremo: B7, E7 e F#7

Esaminiamo la struttura del blues qui sotto:

Dividiamo mentalmente il giro armonico in 3 blocchi da quattro misure ciascuno. Analizziamo i tre blocchi:

Nel primo blocco viene espresso un concetto, sia a livello musicale che di testo, e tutto si svolge sul primo grado. 

Pensiamo al testo del primo giro  di  Red House di Hendrix:

“There’s a red house over yonder, That’s where my baby stays”

Nel secondo blocco viene ribadito il concetto già espresso e il testo viene ripetuto uguale:

“There’s a red house over yonder, That’s where my baby stays”

Qui tutto si svolge sul quarto grado con ritorno sul primo nella terza battuta (che sarebbe la settima battuta considerando la struttura nella sua interezza).

Infine, nel terzo blocco c’è la risposta!

Arriva finalmente il quinto grado, tutto cambia e veniamo scossi dal torpore della monotonia. Anche il testo cambia e abbiamo la risposta a quello che è stato detto prima:

“I ain’t been home to see my baby, In 99 and one half days”  

e, sempre nella terza battuta (che sarebbe l’undicesima del giro completo), c’è il primo grado dove tutto riposa.

Possiamo notare facilmente come nella terza battuta di ogni blocco sia presente il primo grado.

Questa quindi è la battuta di riposo, dove si risolve ciò che accade nelle prime due battute. Spesso qui c’è la risposta strumentale al testo.

Questo punto è uguale in tutte le variazioni della struttura del blues in 12 battute, compresa

la variante jazz con il turn around.

Nel finale, inoltre, ritorna sempre il grado che crea i presupposti per ricominciare tutto da capo all’infinito!

Nel caso dello slow blues ci sono due elementi che vanno quasi sempre considerati nella struttura. Il primo è il quick change nella seconda battuta, cioè il cambio repentino sul quarto grado per poi ritornare sul primo grado nella terza battuta. Questo è un cambio tipico di blues celebri come “Before You Accuse Me” di Bo Diddley, reso celebre da Eric Clapton, o come “Sweet Home Chicago” di Robert Johnson nella versione dei The Blues Brothers.

Il secondo elemento da considerare, anche se Red House in questo è un eccezione,  è la disposizione degli accordi nelle ultime due battute, dove abbiamo due accordi per battuta anziché uno. Qui ritorna il quarto grado, conferendo al finale più movimento.

Tutti questi cambi diventano vitali negli slow blues molto lenti per spezzare la monotonia.

GLI ACCORDI DEL BLUES

Come detto sopra nel blues in 12 battute abbiamo 3 accordi di settima di dominante, uno sul primo grado, uno sul quarto e uno sul quinto.

Usando la forma caged di E per suonare il primo grado possiamo fare l’accordo di settima in questo modo

Il quarto e il quinto grado possono essere suonati con l’estensione di nona per ottenere un sound più blues

LA RITMICA in 12/8 NEL BLUES

Lo slow blues viene suonato in 12/8

Non approfondiremo qui la parte teorica e ci accontentiamo di sapere che il 12/8 è, in sostanza, un 4/4 terzinato.

Abbiamo 4 macro-movimenti, che sono i quarti puntati, divisi ciascuno in 3 ottavi.

Possiamo contare così:

ONE-E-E  TWO– E-E THREE-E-E FOUR-E-E  

Nello slow blues in 12/8 La ritmica è portata principalmente  dalla batteria, dove il charleston tiene tutti gli ottavi, accentando il primo di ogni tripletta.

La cassa cade sul battere del primo e del terzo movimento e il rullante sul battere del secondo e del quarto movimento.

La chitarra si inserisce suonando poco ma in modo chiaro e deciso:

Ci si deve appoggiare sul primo e terzo movimento suonando i bassi degli accordi con una singola delicatissima pennata.

Sul secondo e sul quarto movimento invece bisogna dare una pennata decisa sulla parte acuta degli accordi suonando all’unisono con il rullante.

Poche ghost note arricchiscono la ritmica senza però renderla invadente

IMPROVVISAZIONE NELLO SLOW BLUES

Per quanto riguarda l’improvvisazione già ne ho parlato qui: Uso della scala pentatonica nel blues

Nello slow blues però c’è da aggiungere un accorgimento ritmico  fondamentale per non rimanere troppo incastrati nella gabbia ritmica terzinata, che potrebbe portarci ad improvvisare il blues come se fosse un walzerino!

Questo accorgimento consiste nella tecnica del suonare in floating cioè in modo ritmicamente libero.

Questo non significa suonare a caso o, in generale fuori tempo.

La questione è ben più complessa di così. Suonare in floating significa creare delle frasi musicali che hanno un loro senso ritmico ben definito e determinato ma svincolato dalla ritmica sottostante.

Sono quindi delle frasi che possono accelerare o rallentare a piacimento, seguendo semplicemente il mood che si ha in quel momento. 

Sparisce il concetto di figura ritmica, soprattutto quando si fanno delle frasi più veloci. 

La difficoltà inoltre aumenta nel momento in cui dobbiamo sempre stare con le orecchie ben ancorate alla batteria e chiudere le nostre frasi a tempo con essa!

Ne ho parlato qui: SUONARE IN FLOATING

Ascolta anche questi due esempi, uno di George Benson e un altro di Joe Bonamassa

INTRO DI RED HOUSE

L’intro di chitarra di Red House si svolge durante le prima quattro battute del blues.

Nella quarta battuta la batteria esegue un’intera misura di fill e, nella 5 battuta entra il basso (e tutto il resto della band) sul quarto grado

Quindi, dovendo accompagnare questo brano, in sostanza si deve aspettare il fill di batteria e iniziare a suonare dalla quinta battuta del blues

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